DANZE MEDITATIVE – MEDITAZIONE IN MOVIMENTO

Possiamo considerare la DANZA MEDITATIVA, che nasce dalle più antiche forme di danza in cerchio, come un percorso verso la consapevolezza, che approfondisce il collegamento fra spazio, corpo e tempo, aiutandoci ad avvicinare l’essenziale che è in noi. Nel mio libro “La danza sei tu” ho scritto: “la danza meditativa può essere vista come via verso la consapevolezza”.

 

A prima vista il concetto stesso di danza meditativa può sembrare una contraddizione in termini. Siamo abituati, almeno nella tradizione occidentale, a pensare alla meditazione in termini di silenzio, immobilità, isolamento, mentre l’immagine della danza è collegata all’idea di musica, movimento e spesso – anche se non sempre – relazione con l’altro. Eppure da sempre l’uomo utilizza musica e movimento per esprimere il trascendente, e la danza come preghiera è presente in tutte le tradizioni religiose inclusa quella cristiana.

 

Cosa sono esattamente le danze meditative? Non è facile spiegarlo, si tratta di un’esperienza che possiamo comprendere solo vivendola, perché racchiude in sé molte cose. In un articolo del 1916 Jung definiva l’espressione corporea come uno degli strumenti per dare forma all’inconscio.

 

La danza meditativa è un percorso di gruppo che permette di trovare il  raccoglimento interiore avvicinandosi al proprio io più profondo. Con la ripetizione di posizioni, passi e coreografie prestabilite, danza e meditazione si fondono collegandosi in un’unità, che conduce l’individuo in un altro stato di consapevolezza, anche attraverso l’ascolto di particolari musiche, scelte da chi conduce in base alle caratteristiche delle persone di cui si compone il gruppo e agli obiettivi che si vogliono raggiungere durante il seminario. Si va dalla musica classica a quella popolare, moderna, gregoriana e musica della comunità di Taizè, ma anche musica di Ildegarda von Bingen. Le forme prestabilite della danza, ripetute più e più volte, possono aiutarci a trovare il raccoglimento interiore, e a non farci catturare dai mille stimoli che ci distraggono. Questo è il senso della ripetizione; avvicinarci a ciò che è nascosto ed esserne toccati in attimi straordinari. Possiamo essere toccati dalla musica, dalla direzione della danza, dai passo o dai simboli. Di qualunque cosa si tratti, viene dal nostro subconscio per essere compresa e accolta dalla nostra coscienza.

 

Al centro della danza meditativa c’è il rapporto con il movimento e l’esperienza del proprio corpo, cui si aggiunge una comunicazione speciale con gli altri danzatori. Chi si apre a queste meditazioni, si mette su una via, e questa via inizia con un primo passo o con un gesto. Ti invito a danzare, a sentire, a camminare sulla tua via della vita.

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